SALUTO E TESTIMONIANZA DALLA MADRE FEDERALE

Eccellenza Reverendissima Monsignor Romano Rossi nostro Vescovo, 

Reverendissimo Superiore Generale della Congregazione dei Passionisti Padre Joakim Rego,

Reverendo Padre Gabriele Moroni parroco, Sacerdoti della diocesi,

Signor Sindaco Vincenzo Grasselli e Amministrazione Comunale,

Cari confratelli passionisti, tutti voi buoni fedeli, vi saluto nel nome del Signore Risorto.

Un saluto familiare alle Consorelle Passioniste di Vignanello che ci accolgono e alle altre nostre monache venute dall'Indonesia, da Ovada, Napoli. Sono i quattro Monasteri che hanno creato una federazione che quì rappresento insieme al Padre Passionista Fernando Taccone nominato dalla Congregazione dei Religiosi e Religiose nostro assistente Religioso.

Ci ha riuniti insieme un evento carico di storia e di grazia, il Monastero delle Passioniste di Vignanello celebra 100 anni di vita, lodiamo e ringraziamo il Signore. In questi giorni la mia riflessione e la mia preghiera è stata assorbita dal Salmo 86 che descrive Gerusalemme, madre di tutti i popoli. Ora lo recito con voi;

Le sue fondamenta sono sui monti santi; il Signore ama le porte di Sion. più di tutte le dimore di Giacobbe,

Di te si dicono cose stupende, città di Dio.

Ricorderò Raab e Babilonia fra quelli che mi conoscono; 

ecco, Palestina, Tiro ed Etiopia; tutti là sono nati.

Si dirà di Sion, l'uno e l'altra è nato in essa, e l'Altissimo la tiene salda.

Il Signore scriverà nel libro dei popoli; Là costuì è nato.

E danzando canteranno; Sono in te tutte le mie sorgenti.

Questo salmo ci dice che Gerusalemme è una madre feconda dalla quale nascono tanti figli di Dio, è una sorgente di vita e ul Signore la custodisce.

Per la nostra federazione, il Monastero di Vignanello è la madre feconda, è la sorgente dalla quale sono nati i Monasteri di Ovada, Napoli, Maumere ( Indonesia ) Tutte quì siamo nate. Quì ritroviamo la sorgente della nostra gioia di consacrate alla Passione di Gesù Cristo. 

Mi tornano alla mente e al cuore le figure di due confratelli ora defunti che è doveroso ricordare; Padre Cornelio Serafini, missionario passionista italiano che in Indonesia, nell'isola di Flores, ci fece conoscere la spiritualità passionista e la vocazione passionista. Padre Fabiano Giorgini il quale ha sempre sostenuto magistralmente la nostra formazione spirituale passionista. Ricordo poi la figura quì presente P. Leonardo di Girolamo allora superiore provinciale in Sicilia che ci ha aiutato a venire in italia e ancora ci sostiene. Un grazie vivissime a questi Padri.

Personalmente io sono arrivata nel 1992. E noi indonesiane abbiamo ricevuto tante belle cose spirituali e materiali dalle Monache e dal popolo dal cuore grande. La formazione che abbiamo ricevuto in questo monastero è come la vuole la Chiesa. Le madri e le sorelle sono state disponobili a dare tutto quello che il Signore ha isegnato tramite la regola, la spiritualità dal nostro fondatore, i documenti della Chiesa. Ci hanno insegnato la vita di preghiera e la meditazione che deve riempire tutta la giornata. Abbiamo appreso l'importanza del lavoro per guadagnare il pane e mantenere la fondazione in Indonesia. 

Abbiamo ricevuto tutto e con molta gioia, ma non potevano mancare le difficoltà. Ve le confessiamo con semplicità. Venendo noi da un luogo caldo abbiamo trovato e sofferto molto freddo e poi la difficoltà di imparare la lingua italiana . Ma tutto viene superato con amore e gioia seguendo con coraggio e spirito di sacrificio la nostra vocazione.

Quando sono venuta quì, ho sperimentato che le sorelle erano unite, lavoravano, pregavano, ci davano l'esempio della vita. Ci hanno insegnato a cucinare, a cucire, a ricamare, ad allevare gli animali, a coltivare la terra. Le sorelle italiane erano pazienti e brave, ma quando noi sbagliavamo oppure non obbedivamo, ci rimproveravano, ci sgridavano e davano anche la penitenza. Ma diciamo la verità; noi indonesiane eravamo brave e obbedienti.

Le madri ci hanno fatto studiare, hanno fatto venire le maestre per la lingua italiana e la mucica. Abbiamo seguito le lezioni di teologia e tutto di cui abbiamo bisogno per la formazione umana e psicologica, religiosa e spirituale. Specialmente abbiamo ricevuto la formazione alla vita e alla spiritualità passionista. Alle difficoltà superate ora se ne aggiungono delle nuove. Le sorelle italiane mano a mano che ci lasciano per andare a ricevere il premio alla loro santa vita in cielo, ci affidano delle responsanbilità. Abbiamo imparato a superare molte cose e la grazia ci aiuta. Non possiamo lamentarci perchè c'è il Signore che ci aiuta e ci sostiene. 

Un centenario ha da ricordare tante cose, ma ha anche da annunciarne tante altre. Quella più importante è di rivolgersi tutti insieme, come buon popolo di Dio, al Signore, a Santa Maria della Speranza, a S.Paolo della Croce, tutti santi passionisti, perchè facciano sentire la voce di Gesù che chiama tante ragazze alla vita monastica. Quì la nostra voce vuole diventare grido e dire alle ragazze di scegliere la vita consacrata fonte di gioia e di grande realizzazione della propria personalità e raccontare la nostra esperienza della contemplazione della Parola di Dio e del Cristo Crocifisso e Risorto. 

Care ragazze presenti e cari genitori non abbiate paura di essere generosi con Colui che ci promette di darci su questa vita il centuplo di quello che lasciamo e poi la vita eterna. 

Ora lascio a Papa Framcesco di salutarci per il centenario invitandoci a mettere in pratica quanto ha scritto, in questo anno dedicato alla Vita Consacrata, nella Lettera ai Consacrati; * Guardare il passato con gratitudine, vivere il presente con passione, abbracciare l'avvenire con speranza *. 

Grazie di cuore a tutti e alle carissime Madri e sorelle, viviamo insieme la nostra vocazione con passione e sosteniamoci a vicenda nella speranza di costruiere un tempo nuovo di santità nei nostri Monasteri.

                     Madre federale : Sr Giuliana  della Madre di Dio cp.