NEL SEGNO DEL DONO DEL SERVIZIO

 

FATE  QUESTO  IN  MEMORIA  DI  ME 

L'istituzione dell'Eucaristia come rito della < nuova ed eterna alleanza > è certamente l'aspetto che caratterizza la celebrazione del giovedì santo, tuttavia ve ne sono anche altri; l'istituzione del sacerdozio ministeriale e il servizio fraterno della carità. Sacerdozio e carità dicono riferimento al sacramento dell'Eucaristia poichè creano la comunione fraterna e indicano la logica del dono di sè e del servizio quale vita da percorrere per l'edificazione e per la vita della Chiesa. 

L'evangelista Giovanni, nel riferire gli ultimi avvenimenti e le ultime parole di Gesù con i suoi discepoli , non riferisce i gesti rituali sul pane e sul vino come gli altri evangelisti; egli richiama l'attenzione sul gesto di Gesù che lava i piedi e che comanda ai discepoli di fare altrettanto; nella lavanda dei piedi è presente la stessa logica eucaristia.  Il gesto è sotto il segno di un comando; < fate questo in memoria di me > Gesù, allora pone il gesto di servizio non nonostante la consapevolezza della propria dignità; lo compie invece proprio perchè ne è consapevole; la lavanda dei piedi non nasconde la dignità di Gesù, non offusca la sua gloria ma la rivela; come avverrà sulla croce. Il servizio dei piedi lavati diventa un'icona della Croce; non solo rivela la sua messianicità, ma chiede di essere compresso proprio per non equivocare sul tipo di quella messianicità. 

Solo chi pone nella stessa prospettiva di Gesù ( una logica di vita donata per tutti, nella linea del dono incondizionato ) può < aver parte > con Gesù; cioè la piena comunione con Dio.