IL SIGNORE DA' FORZA A CHI E' STANCO

 

EGLI DA' FORZA ALLO STANCO E MOLTIPLICA IL VIGORE ALLO SPOSSATO

Un popolo che soffre, al quale meno la speranza, è un popolo finito. Per tener desta la sua speranza nel tempo dell'esilio, contro atteggiamenti di sconforto, Isaìa proclama la grandezza e la fedeltà di Dio. ( v. 27 ). Egli vede le debolezze umane e viene in soccorso. Un soccorso alienante..? Qualcuno lo afferma; la religione avvolge l'uomo nella bambagia dell'aiuto divino e gli impedisce di impegnarsi seriamente a risolvere i problemi del mondo. 

Ma il credente sa che l'aiuto di Dio è di altra natura; non si sostituisce all'azione dell'uomo, ma dà forza allo stanco e moltiplica il vigore allo spossato, perdona e guarisce e con il suo amore stimola a cambiare e a crescere. Chi crede in Dio sa che ha un compito da svolgere nella società; quello di rendere migliore l'angolo di mondo che occupa, e lo realizza anche con sacrificio personale.

 

VENITE  A  ME,  VOI  TUTTI  CHE  SIATE  AFFATICATI

I poveri, gli sfiduciati, i sofferenti, gli emargianti, i piccoli sono * beati * perchè trovano conforto e ristoro in chi solo lo può dare realmente e che per questo è venuto, mandato dal Padre. E perchè il suo non apparisse il bel gesto del * grande * che stende la mano verso il miserabile ai suoi piedi, si è fatto egli stesso uno di loro. I poveri si fanno suoi discepoli; i ricchi possono sperare, se guardano in modo diverso ciò che possiedono. 

Anche per noi, oggi, la strada è quella; farci piccoli e umili, camminare verso colui che ci vuole salvare. D'altra parte, l'unico modo sincero, autentico, coerente, di attuare la carità verso gli altri è quello di uscire dalla neutralità, di compromettersi a favore e a fianco degli umili se vogliamo * incarnarsi * nelle situazioni per attuare la salvezza di Cristo.