APRITE LE PORTE; ENTRI IL POPOLO GIUSTO CHE SI MANTIENE FEDELE
IL SIGNORE HA ERETTO A NOSTRA SALVEZZA MURA E BALUARDO
L'uomo moderno, abituato a tanti * idoli *, a tante comodità, al benessere, al consumismo, stenta a credere che questa vita comoda possa avere un giorno un termine. Si affanna per guadagnare, per vivere bene. Ma tutta questa attività ha un fondamento solido..? Su quale fondamento costruisce la sua vita..? E meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nell'uomo. Il Signore ha un metro diverso dal nostro; egli capovolge tutti i nostri valori umani, i principì terreni ed egoistici. Abbatte i superbi e innalza gli umili.
Chi è povero e umile, conscio della propria insicurezza e instabilità, trova il suo saldo appoggio nel Signore. Per un popolo abituato alle sabbie del deserto, la roccia salda è un'immagine plastica, suggestiva. E questa roccia è Cristo, pietra angolare su cui il Padre vuole costruire la * città forte * dimora del popolo fedele.
CHI FA LA VOLONTA' DEL PADRE MIO, ENTRERA' NEL REGNO DEI CIELI
La nostra fede si fonda sull'ascolto della Parola di Dio, però la fedeltà ad essa vuole che questa Parola trasformi la nostra vita, si tramuti in azione concreta, per non restare lettera morta. Dio roccia è il fondamento su cui noi dobbiamo costruire. Senza il fondamento ( vita interiorte alimentata dalla Parola di Dio ) non si può costruire ( incarnare la fede nelle opere ), come del resto una vita di pietà disgiunta dalla pratica effettiva della virtù è sterile. Il verbalismo religioso, sia individuale che comunitario o liturgico, diventa una pia illusione, se non è convalidato dalla propria vita operosa e impegnata. Si può notare quì la differenza tra gli uomini che sono dediti con affanno all'attività e la vita composta del cristiano autentico che nell'impegno di attività nel mondo, non perde i contatti con il fondamento divino.
Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia.
Spesso anche noi portiamo continuamente il nome del Signore sulle nostre labbra. Un pò meno, invece, lo portiamo nelle nostre scelte, dirette più al nostro personale tornaconto che alla reale volontà di fare il volere di Dio. Dunque, se facciamo cosi, costruiamo la nostra casa sulla sabbia. Come tu sai, prima o pio la tempesta arriva; per qualcuno è una malattia, per qualcuno altro è un dolore profondo, per qualcuno altro ancora è un momento di profonda verità inaspettato. E' allora che prendi davvero coscienza di come hai costruito il tuo edificio; cioè, fuori di metafora, è quello il momento in cui ti rendi conto se davvero hai confidato in Dio, oppure ti sei soltanto illuso e hai soltanto costruito sulla sabbia. Questo è proprio il tempo per aprire gli occhi e cominciare o ricominciare a costruire la tua vita sulla Parola di Dio che non passa.