Io sono il buon pastore
Giovanni 10, 1-10 (11-18)
Gesù inizia il discorso con la similitudine della porta; In verità, in verità io vi dico; chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale daun'altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore!
Per capire questa parola di Gesù, dobbiamo ricordare, che in quel tempo, i pastori si occupavano del gregge durante il giorno. La sera portavano le pecore in un grande recinto comunitario, ben protetto contro banditi e lupi. Tutti i pastori di una stessa regione portavano lì il loro gregge tutta la notte. Al mattino giungeva il pastore, batteva il palmo delle mani sulla porta e il guardiano apriva. Il pastore arrivava e chiamava le pecore per nome. Le pecore riconoscevano la voce del loro pastore, si alzavano e uscivano dietro di lui verso i pascoli. Le pecore degli altri pastori udivano la voce, ma rimanevano dove erano, perchè non la riconoscevano. Ogni tanto c'era il pericolo dell'assalto. I ladri entravano da una specie di feritoia, togliendo le pietre dal muro di cinta, per rubare le pecore. Non entravano dalla porta, perchè c'era il guardiano che vigilava.
Gesù è la porta ; I farisei non capivano il significato di * entrare dalla porta*, Gesù allora spiega; Io sono la porta delle pecore! Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti. Di chi sta parlando Gesù in questa frase così dura? Probabilmente si riferiva ai capi religiosi che trascinavano la gente dietro di loro, senza rispondere, però alle loro aspettative. Non erano interessati al bene del popolo, ma piuttosto ai loro soldi e interessi. Ingannavano la gente e la abbandonavano alla loro sorte.
Il criterio fondamentale per discernere tra il pastore e il brigante è la difesa della vita delle pecore. Gesù dice; Io sono venuto perchè abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza!
Entrare per la porta significa; imitare l'atteggiamento di Gesù in difesa della vita delle pecore. Gesù chiede alla gente di prendere l'iniziativa di non seguire colui che si presenta come pastore, ma che non è veramente interessato alla vita della gente.
Gesù è il buon pastore; Tutti sapevano chi era un pastore, come viveva e lavorava. Ma Gesù non è un pastore qualsiasi, è il buon pastore! L'immagine del buon pastore viene dall'AT, Gesù si presenta come colui che viene a compiere le promesse dei profeti e le speranze del popolo. Il buon pastore dà la sua vita, il falso pastore invece disprezzavano le pecore.
Il discorso sul buon pastore racchiude due importanti regole per liberare i nostri occhi dalla cecità farisaica;
- I pastori sono molto attenti alla reazione delle pecore, perchè esse riconoscono la voce del pastore.
- Le persone devono prestare molta attenzione all'atteggiamento di coloro che si dicono pastori per verificare se sono veramente interessati alla vita delle pecore, se sono capaci di dare la vita per le pecore.
Un solo gregge e un solo pastore; Gesù apre l'orizzonte e dice che ha altre pecore che non sono di questo ovile. Esse non odono la voce di Gesù, ma quando l'udiranno, si renderanno conto che lui è il pastore e lo seguirono. Quì appare l'atteggiamento ecumenico delle comunità del * discepolo amato*.