I SEGNI DEI TEMPI

INTERPRETARE I SEGNI DEI TEMPI ( Lc 13, 1-9 )

La gente fa sapere a gesù del massacro dei Galilei. Come oggi, il popolo parla dei fatti che avvengono e vuole un commento da coloro che possono interferire nell'opinione pubblica. E' cosi che alcune persone giungono vicini a Gesù e raccontano il fatto del massacro di alcuni Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello delle sue vittime. Probabilmente si tratta di un assassino commesso sul monte Garizim, che continuava ad essere un centro di pellegrinaggio e dove la gente soleva offrire sacrifici. Il fatto conferma la ferocia e la stupidità di alcuni governanti romani in Palestina che provocavano la sensibilità religiosa dei giudei mediante azioni irrazionali di questo tipo

GESU' COMMENTA IL MASSACRO E NE TRAE UNA LEZIONE PER LA GENTE

Interpellato a dare un'opinione, Gesù chiede; Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte ??. La domanda di Gesù rispecchia l'interpretazione popolare comune dell'epoca; sofferenza e morte violenta sono il castigo di Dio per qualche peccato che la persona ha commesso. La reazione di Gesù è categorica; * No, io vi dico * ! Nega l'interpretazione popolare e trasforma il fatto in esame di coscienza. * Ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo * ! Ossia, se non avviene un vero e proprio mutamento, accadrà per tutti lo stesso massacro. La storia posteriore conferma la previsione di Gesù. Il mutamento non è avvenuto. Loro non si converitrono e quarant'anni dopo, nel 70, Gerusalemme venne distrutta dai Romani. Venne massacrata molta gente. Gesù percepiva la gravità della situazione politica del suo paese. Da un lato, il dominio romano sempre più pesante e insopportabile. Dall'altro la religione ufficiale, sempre più alienata e incapace di capire la portata della fede in JHWH per la vita della gente.

IL PENSIERO DI  GESU'

Gesù stesso prende l'iniziativa di commentare un altro fatto. Una tormenta fa crollare la torre di Siloe e diciotto persone muoiono schiacciate dalle pietre, Il commento della gente; * Castigo di Dio !* . Comento di Gesù; * No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo *. E' la stessa preoccupazione di interpretare i fatti in modo tale che diventi in essi trasparente la chiamata di Dio al cambiamento e alla conversione. Gesù è un mistico, un contemplativo. Legge i fatti in un modo diverso. Sa leggere ed interpretare i segni dei tempi. Per lui, il mondo è trasparente, rivelatore della presenza e degli appelli di Dio.

LA  PARABOLA DEL FICO CHE NON DA' FRUTTI

Dopo Gesù racconta la parabola del fico che non dà frutti. Un tale aveva un fico piantato nella sua vigna. Durante tre anni non aveva dato frutti. per questo dice al vignaiolo; Taglialo !. Ma costui risponde; Padrone, lascialo ancora quest'anno. Se non dà frutti, allora lo taglierai. Non sappiamo se Gesù raccontò questa parabola immediatamente dopo il commento che fece del massacro e il crollo della torre di Siloe. Probabilmente, fu Luca che colloca in questo luogo la parabola, perchè lui, Luca, vede qualche legame tra il commento dei fatti e la parabola del fico. Luca non dice qual è il legame. Lascia a noi il compito di scoprirlo. Quale significato vi scorge Luca ? 

Il padrone della vigna e del fico è Dio. Il fico è il popolo. Gesù è il vignaiolo. Il padrone della vigna si è stancato di cercare frutti sul fico, senza trovarne. Decide di sradicare l'albero. Così ci sarà posto per una pianta che possa dare frutti. Il popolo scelto non stava dando il frutto che Dio aspettava. Vuole dare la Buona Notizia ai pagani. Gesù il vignaiolo, chiede di lasciare il fico in vita ancora un poco. Aumenterà i suoi sforzi per ottenere il cambiamento e la conversione. Più avanti nel vangelo, Gesù riconosce che il duplicare lo sforzo non ha dato risultato. Loro non si convertiranno. Gesù lamenta la mancanza di conversione e piange sulla città di Gerusalemme.