GESU' NEL DESERTO VIENE TENTATO DAL DIAVOLO
LA VITTORIA PER MEZZO DELLA PREGHIERA E DELLA PAROLA DI DIO ( Lc 4,1-13 )
Luca con la raffinatezza di un narratore racconta in 4, 1-44 alcuni aspetti del ministero di Gesù dopo il suo battesimo, tra cui le tentazioni del demonio. Infatti narra che Gesù * pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni * ( 4,1-2 ). Tale episodio della vita di Gesù è preliminare al suo ministero, ma può essere inteso anche come il momento di transizione dal ministero di Giovanni Battista a quello di Gesù. In Marco tale racconto delle tentazioni è più generico. In Matteo, di Gesù si racconta che * fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo * ( Mt 4, 1 ), queste ultime parole attribuiscono l'esperienza della tentazione ad un influsso che è insieme celeste e diabolico. Il racconto di Luca modifica il testo di Matteo in tal maniera da mostrare che Gesù, * pieno di Spirito Santo *, s'allontana di sua iniziativa dal Giordano ed è condotto dallo Spirito nel deserto per quaranta giorni, dove egli * è tentato dal diavolo * ( 4,1 ). Il senso che Luca vuol dare alle tentazioni di Gesù è che esse furono un'iniziativa del diavolo e non un'esperienza programmata dallo Spirito Santo . E' come se Luca volesse tenere ben distinti il personaggio del diavolo dalla persona dello Spirito Santo.
Un altro elemento da osservare è l'ordine con cui Luca dispone le tentazioni; deserto - veduta dei regni del mondo - pinnacolo di Gerusalemme. Invece in Matteo l'ordine varia; deserto - pinnacolo - alto monte. Gli esegeti discutono quale sia la disposizione originale, ma non riescono a trovare una soluzione unanime. La differenza potrebbe essere spiegata a partire dalla terza tentazione ( quella culminante ); per Matteo il * monte * è il vertice della tentazione perchè nel suo vangelo pone tutto il suo interesse sul tema del monte ( basti ricordare il discorso della montgna, la presentazione di Gesù come * il nuovo Mosè * ; per Luca, invece, l'ultima tentazione avviene sul pinnacolo del tempio in Gerusalemme perchè uno degli interessi maggiori del suo vangelo è la città di Gerusalemme ( Gesù nel racconto lucano è in cammino verso Gerusalemme dove si compie in modo definitivo la salvezza ).
Il lettore può porsi legittimamente una domanda; In Luca, come in Matteo, ci furono dei possibili testimoni alla tentazione di Gesù ? La risposta è certamente negativa. Dal racconto lucano traspare chiaramente che Gesù è il diavolo sono uno di fronte all'altro, totalmente soli. Le risposte di Gesù al diavolo sono attinte dalla S.Scrittura, sono citazioni dell'Antico Testamento. Gesù affronta le tentazioni, e in particolare quella circa il culto che il diavolo pretende da Gesù stesso, ricorrendo alla parola di Dio come pane di vita, come protezione di Dio. Il ricorso alla parola di Dio contenuta nel libro del Deuteronomio, ritenuto dagli esegeti una lunga meditazione sulla legge, mostrano il tentativo di Luca di raccordare questo episodio della vita di Gesù con il progetto di Dio che vuole salvare l'uomo.
Tali tentazioni sono avvenute storicamente ? perchè alcuni, tra credenti e non credenti, ritengono che tali tentazioni siano fantazie su Gesù, inventate di sana pianta ? tale questione + estremamente importante in un contesto come il nostro che cerca di svuotare del suo contenuto storico e di fede i racconti dei vangeli. Certamente non si può dare una spiegazione letterale e ingenua, nè pensare che possano essere accadute in modo esterno. Ci sembra quella di Dupont una spiegazione abbastanza plausibile; * Gesù parla di un'esperienza che egli ha vissuto, ma tradotta in un linguaggio figurato, adatto a colpire le menti dei suoi ascoltatori *. Più che considerarle come un fatto esterno, le tentazioni vanno considerate come un'esperienza concreta nella vita di Gesù. Sono prive di fondamento le opinioni di chi ritiene le tentazioni di Gesù fittizie o inventate, come anche non si può condividere l'opinione dello stesso Dupont, quando dice che esse sono state * un dialogo puramente spirituale che Gesù ebbe con il diavolo . Dando uno sguardo all'interno del Nuovo Testamento, risulta chiaro che le tentazioni furono una realtà evidente nella vita di Gesù. Interessante e condivisibile è la spiegazione di R.E.Brown- Matteo e Luca non avrebbero fatto alcuna ingiustizia alla realtà storica drammatizzando tali tentazioni all'interno di una scena, e mascherando il vero tentatore col porre queste provocazioni sulle sue labbra ( The Gospel According to John, 308 ). In sintesi potremmo dire che la storicità delle tentazioni di Gesù o il radicamento di esse nell'esperienza di Gesù sono state descritte con un lunguaggio figurato o drammatizzato. E' necessario distinguere il contenuto ( le tentazioni nell'esperienza di Gesù ) dal suo contenitore ( il linguaggio figurato o drammatizzazione ). E' certo che queste due interpretazioni sono molto più correte di quelle che le interpretano in senso ingenuamente letterale.
Luca, inoltre, con queste scene intende ricordarci che le tentazioni sono state rivolte a Gesù da un agente esterno. Non sono il risultato di una crisi psicologica o perchè si trova in un conflitto personale con qualcuno. Le tentazioni, piuttosto, rimandano alle * tentazioni * che Gesù ha sperimentato nel suo ministero; l'ostilità, l'opposizione, il rifiuto. Tali * tentazioni * sono state reali e concrete nella sua vita. Non ha fatto ricorso al suo potere divino per risolverle. Queste prove sono state una forma di * seduzione diabolica * . una provocazione a usare il suo potere divino per mutare pitre in pane e per manifestarsi in modi eccentrici.
Le tentazioni terminano con quest'espressione; * dopo aver esaurito ogni specie di tentazione * il diavolo si allontanò da Gesù ( 4,13 ). Quindi le tre scene che contengono le tentazioni sono da considerarsi come espressione di tutte le * tentazioni o prove che Gesù ha dovuto fronteggiare. Ma il punto fondamentale è che Gesù, in quanto Figlio, ha affrontato e vinto la * tentazione * . Ancora di più; è stato provato nella sua fedeltà al Padre ed è stato trovato fedele.
Un'ultima considerazione riguarda la terza tentazione. Nelle prime due tentazioni il diavolo ha provocato Gesù a usare la sua filialità divina per negare la finitezza umana; evitare di procurarsi il pane come tutti gli uomini; richiedendogli, poì, un'onnipotenza illusoria. In entrambe le prove Gesù non risponde dicendo; non voglio ! Ma si appella alla legge di Dio, suo Padre; Sta scritto... è stato detto.... Meravigliosa lezione. Ma il diavolo non demorde e gli rivolge una terza provocazione, la più forte di tutte; di risparmiarsi la morte. In fondo lanciarsi dal pinnacolo significa andare incontro a una morte sicura. Il diavolo cita la Scrittura, il Salmo 91, per inviatre Gesù all'uso magico e spettacolare della protezione divina e , fin dei conti, alla negazione della morte.