DIO CI PERDONA

MI  ALZERO'  E ANDRO'  DA  MIO  PADRE  E  DIRO' ; PADRE , HO  PECCATO ( Lc 15, 1-3. 11-32 )



La salvezza di ciò che è perduto è il tema unico delle tre parabole di Lc 15. Luca raggiunge un vertice di delicatezza e di contenuto in quella del figlio prodigo, dove al centro del racconto non è più un animale ( 15, 4-7 ) o una moneta ( 15, 8-10 ), ma un essere umano, un figlio sempre amato da suo padre abbandonato e tradito. La parabola è un meraviglioso commento a Ger 31, 18-21 e ripete col profeta che la nuova alleanza si risolve esclusivamente nell'amore misericordioso di Dio.

LA GIOIA DI AVERE UN PADRE CHE CI PERDONA;

La convinzione che Dio ci perdona, facendo prevalere in noi il bene sul male, ci impedisce di essere tristi. La gioia di avere un padre che ci perdona, che ci ama da far passare in secondo ordine, anzi da far scomparire i nostri peccati deve prevalere nella nostra vita. Davvero quando Dio si rivela all'uomo, questi non ha più nemmeno il tempo di dirgli i suoi peccati per domandargli il perdono.

Il figlio maggiore non sa di essere peccatore e qundi non sente l'esigenza di cambiare per nulla la propria vita; compie il suo dovere, ma in una maniera che uccide l'amore; comprende la misericordia del padre e non sa gioire per il perdono accordato al fratello. Ma il padre vuole che anche lui entri nella festa e prenda parte alla gioia.