BENEDETTA TU FRA LE DONNE

Il muoversi ( il cammino verso la casa di Elisabetta ), mostra la sua sensibilità interiore, che non è chiusa a contemplare in modo privato ed intimistico il mistero della divina maternità che si compie in lei, ma è proietata sul sentiero della carità. 

Maria si muove per portare aiuto alla sua anziana cugina. Il recarsi di Maria da Elisabetta è connotato dall'aggiunta * in fretta * che sant'Ambrogio interpreta cosi; Maria si avviò in fretta verso la montagna, non perchè fosse incredula della profezia o incerta dell'annuncio o dubitasse della prova, ma perchè era lietà della promessa e desiderosa di compiere devotamente un servizio, con lo slancio che le veniva dall'intimo gioia. La grazia dello Spirito Santo non comporta lentezze. Maria corre e va dove la chiama l'urgenza di una necessità, di un bisogno, dimostrando, così, una spiccata sensibilità e concreta disponibilità. 

Insieme con Maria, portato in grembo, Gesù si muove con la Madre. Gesù si muove con la Madre. Appena Maria entra in casa e saluta Elisabetta, il piccolo Giovanni ha un sussult, ha esultato di gioia ed Elisabetta dice; Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo !! A che devo che la Madre del mio Signore venga a me ??  Intanto Giovanni percepesce la presenza del Signore ed esulta, esprimendo con quel movimento interiore la gioia che scaturisce da quel contatto salvifico. Di tale evento si farà interprete Maria nel canto del Magnificat.

UN  CANTO  DI  AMORE

Maria si considera parte degli anawim, dei * poveri di Dio * di coloro che temono Dio, riponendo in lui ogni loro fiducia e speranza e che sul piano umano non godono nessun diritto o prestigio. 

La spiritualità degli anawim può essere sintetizzata dalle parole del Salmo 37,79; Nel silenzio sta innanzi a Dio e in lui spera, perchè coloro che sperano nel Signore possederanno la terra. 

I poveri, nel senso strettamente biblico, sono coloro che ripongono in Dio una fiducia incondizionata; per questo sono da consederarsi la parte migliore, qualitatìva, del popolo d'Israele. Gli orgogliosi invece, sono coloro che ripongono tutta la loro fiducia in se stessi.

Ora, secondo il Magnificat, i poveri hanno mille motivi per rallegrarsi, perchè Dio glorifica gli anawim e abbassa gli orgogliosi. Un'immagine presa dal NT, che traduce molto bene l'atteggiamento del povero dell'AT, è quella del pubblicano che con umiltà si batte il petto, mentre il fariseo compiacendosi dei suoi meriti si consuma nell'orgoglio. 

In definitiva Maria celebra quanto Dio ha operato in lei e quanto opera in ogni credente. Gioia e gratitudine caratterizzano questo inno alla salvezza che riconosce grande Dio ma che pure fa grande chi lo canta.