VINCERE IL POTERE DELLA MORTE ( Marco 5, 21-43 )

ALZATI  !!!!

La bambina non è morta ma dorme ;

Giairo andò a gettarsi a piedi di Gesù e disse; * La mia filioleta sta morendo. Vieni a salvarla * e Gesù fa miracolo, ma miracolo è soltanto un segno, anticipo e garanzia della vittoria piena che avverà con la risurrezione di Gesù, anticipazione della nostra risurrezione. La fede di Giairo porta la vita alla figlia. Dunque chi spera in Cristo vive con lui per sempre, nella gioia di Dio.

                                                   IL PROGETTO DI DIO, IL VIVENTE

Anche nella visione della fede la morte è un fallimento della creazione, uno scacco della vita. Dio non ha creato l'uomo perchè cadesse nel nulla, Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi. Egli infatti ha creato tutto per l'esistenza.

La nostra istintiva paura della morte attinge la sua origine nelle primitive intenzioni di Dio. La morte non entrava nel piano di Dio. Essa è entrata per l'invidia del maligno, per il peccato dell'uomo. Questo ci rivela un volto nuovo del peccato; esso è l'anticreazione, un tentativo di autodistruzione dell'uomo, appunto, perchè con esso l'uomo tornca i suoi legami con la fonte stessa della vita: Dio, il vivente per eccellenza.

Dio ci chiama alla vita, un dono in cui Dio fa risplendere il suo mistero. Al centro del Paradiso Dio aveva piantato * l'albero della vita * il cui frutto doveva far vivere per sempre. 

Il nostro Dio, è un Dio che non si compiace della morte, si è rivelato, in Cristo, come il Dio dei vivi e non dei morti. Dio è il Padre da cui ogni vita procede. 

Cristo, poi  è * il Verbo di vita per cui ogni cosa esiste *, è * risurrezione e vita *, è  * il pane di vita * e chiunque mangia di lui ha già in sè la vita eterna;  egli è la sorgente che zampilla vita eterna.

Gesù è venuto a comunicare la vita, il segno del destino in cui l'umanità è chiamata alla vita eterna. Dopo Cristo e la sua resurrezione, chi crede, anche se sa di dover morire, vede la morte come un momento per passare ad una vita senza fine. La morte diventa cioè; un passaggio, assume così il carattere pasquale di una vittoria. 

 IL  CRISTIANO  DI  FRONTE  ALLA  MORTE 

Per il cristiano è possibile una doppia considerazione nei confronti della morte. La morte è tremenda e terribile, perchè è il prezzo del peccato, e tutto il nostro essere * mortale * vi si ribella. Ma la morte è anche la * porta aperta * sui cieli nuovi e sui mondi nuovi che abbatte la fragile parete e ci permette di gettarci nelle braccia del Padre.

Ecco perchè accanto ad espressioni di angoscia e di paura, troviamo, nella agiografia cristiana, esempi non solo di calma e di pace di fronte alla morte, ma addirittura di desiderio che le distanze siano accorciate. S.Paolo dice; * Desiderio che questo mio corpo sia disciolto e possa incontrarmi con Cristo*.