ALLA GENTE DI NAZARET GESU' NON PIACE, E LO CACCIA VIA
GESU' GIUNGE A NAZARET E PARTECIPA ALLA RIUNIONE DELLA COMUNITA' ( Lc 4,21-30 )
Animato dallo Spirito Santo, Gesù va verso la Galilea e inizia ad annunciare la Buona Novella del regno di Dio. Andando nei villaggi e insegnando nelle sinagoghe, giunge a Nazaret. Ritorna nella comunità dove, da piccolo, aveva partecipato per trent'anni a riunioni settimanali. Il sabato dopo il suo arrivo, secondo l'usanza, Gesù si reca nella sinagoga per partecipare alla celebrazione e si alza per leggere.
GESU' LEGGE UN PASSAGGIO DEL PROFETA ISAIA
In quel tempo, nelle celebrazioni del sabato, le letture erano due. La prima veniva tratta dalla legge di Dio, dal Pentateuco, ed era fissa. La seconda era tratta da libri storici o profeti, ed era a scelta del lettore. Il lettore poteva scegliere. Gesù scelse il testo di Isaìa che presenta un riassunto della missione del Servo di Dio, e che rispecchia la situazione del popolo di Galilea, al tempo di Gesù. In nome di Dio, Gesù prende posizione in difesa della vita del suo popolo, assume come sua la missione del Servo di Dio, ed usando le parole di Isaìa, dichiara innanzi a tutti; * Lo Spirito del Signore è su di me; perchè il Signore mi ha consacrato con l'unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l'anno di grazia del Signore. Riprendendo l'antica tradizione dei profeti, proclama ° l'anno di grazia del Signore *. Questa ultima espressione era lo stesso che proclamare un anno giubilare. Ossia, Gesù invita il popolo della sua città a ricominciare tutto di nuovo, a rifare la storia, fin dalle radici.
DAVANTI A UN PUBBLICO ATTENTO, GESU' LEGA LA BIBBIA ALLA VITA DELLA GENTE
Terminata la lettura, Gesù restituisce il libro al servo e si siede. Gesù non è ancora coordinatore della comunità, è laico e come tale partecipa alla celebrazione, come tutti gli altri.Era stato assente dalla comunità durante diverse settimane, poi si era unito al movimento di Giovanni Battista e si era fatto battezzare da lui nel Giordano. Inoltre, aveva trascorso più di quaranta gironi nel desrto riflettendo sulla sua missione. Quel sabato, dopo il suo ritorno in comunità, Gesù è invitato a leggere. Tutti sono attenti e curiosi; Cosa dirà ?. Il commento di Gesù è molto breve, anzi brevissimo. Attualizza il testo, lo lega alla vita della gente dicendo; * Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato *.
REAZIONE CONTRADDITORIA DELLA GENTE;
Da parte della gente la reazione è duplice. In primo luogo un atteggiamento attento di ammirazione e di acclamazione. Poi, subìto, una reazione di discredito. Dicono; Non è costui il figlio di Giuseppe?. Perchè rimangono scandalizzati? Perchè Gesù parla di accogliere i poveri, i ciechi, i prigionieri, gli oppressi. Ma loro non accettano la sua proposta. E così, nel momento in cui Gesù presenta il suo progetto; accogliere gli esclusi, lui stesso viene escluso !.
Ma il motivo è anche un altro. E' importante notare i dettagli nelle citazioni che il Vangelo di Luca fa dell'Antico Testamento. Nella seconda di Avvento, nel comentare Luca 3, 4-6, Luca presenta una citazione più lunga di Isaìa per poter mostrare che l'apertura ai pagni era già stata prevista dai profeti. Quì succede qualcosa di simile. Gesù cita il testo di Isaìa fino a dove dice; proclamare l'anno di grazia del Signore, e taglia il resto della frase che dice; * il giorno di vendetta del nostro Dio, per consolare tutti gli afflitti. La gente di Nazaret contesta il fatto che Gesù abbia omesso la frase sulla vendetta. Loro volevano che il giorno dell'avvento del Regno, fosse un giorno di vendetta contro gli oppressori del popolo. Co gli afflitti avrebero visto ristabilitì i loro diritti. Ma in questo caso, l'avvento, la venuta del Regno non avrebbe recato un cambio reale del sistema ingiusto. Gesù non accetta questo modo di pensare, non accetta la vendetta. La sua esperienza di Dio, Padre, aiutava a capire meglio il significato esatto delle prefezie. La sua reazione, contraria a quella della gente di Nazaret, ci mostra che la vecchia immagine di Dio, quale giudice severo e vendicativo, è stata più forte della Buona Notizia di Dio, Padre amoroso che accoglie gli esclusi.
GESU' CRITICA LA REAZIONE DELLA GENTE;
Gesù interpreta la reazione della gente e la considera una forma di invidia: Medico, cura te stesso *. Quanto abbiamo udito che accade a Cafarnao, fallo anche quì, nella tua patria ! Gesù era conosciuto in tutta la Galilea e alla gente di Nazaret non piaceva il fatto che Gesù, figlio di quella terra, facesse cose belle in casa di altri e non nella propria patria. Ma la reazione ha una causa più profonda. Anche se Gesù avesse fatto a Nazaret le stesse cose fatte a Cafarnao, la gente non avrebbe creduto in lui. Loro conoscevano Gesù; Chi è lui per insegnarci ? Non è figlio di Giuseppe ?. Non è lui falegname ? . Ancora oggi, tante volte è così; quando un laico o una laica predicano in chiesa, molti non accettano, escono e dicono; Lui o lei è come noi;non sa nulla !. Non riescono a credere che Dio possa parlare anche mediante le persone più comuni.
ILLUMINAZIONE BIBBLICA DA PARTE DI GESU', CHE CITA ELIA ED ELISEO
Per confermare che la sua missione è veramente quella di accogliere gli esclusi, Gesù si serve di due brani della Bibbia, ben conosciuti, la storia di Elìa e la storia di Elìseo. Ambedue mettono in risalto la chiusura mentale della gente di Nazaret, e ne sono una critica. Al tempo di Elìa c'erano molto vedove in Israele, ma Elìa fu inviato a una vedova straniera di Sarepta. Al tempo di Elìseo c'erano molti lebbrosi in Israele, ma Elìseo fu inviato per occuparsi di uno straniero della siria. Di nuovo, ecco che traspare in tutto questo la preoccupazione di Luca che vuole mostrare come l'apertura verso i pagani venga da Gesù stesso. Gesù ebbe le stesse difficoltà che le comunità avevano al tempo di Luca.
REAZIONE FURIOSA DELLA GENTE CHE VUOLE UCCIDERE GESU'
L'uso di questi due passaggi della Bibbia produce tra la gente ancora più rabbia. La comunità di Nazaret giunge al punto di voler uccidere Gesù. Ma lui mantiene la calma. La rabbia degli altri non riesce a deviarlo dal suo cammino. Luca indica com'è difficile superare la mentalità del privilegio e della chiusura agli altri. Oggi succede la stessa cosa. Molti di noi cattolici cresciamo nella mentalità che ci spinge a credere di essere migliori degli altri e che gli altri, per potersi salvare, devono essere come noi. Gesù non pensava così.